Uno dei grandi assenti nel dibattito pre-elettorale di queste settimane è il tema della mobilità sostenibile. Sembra strano in una città come Napoli, che come tanti altri Comuni strangolati dalle politiche di austerity degli ultimi anni vede il proprio sistema di trasporto pubblico al collasso; eppure non una sola parola è stata pronunciata dai candidati. Eppure la questione è estremamente rilevante: garantire a giovani ed anziani di potersi muovere liberamente significa accorciare non solo le distanze, ma anche le diseguaglianze.

Di fronte alla crisi dei sistemi di trasporto pubblico locale la risposta non può e non deve essere la privatizzazione e la negazione, per un’ampia fetta di popolazione, di un diritto fondamentale. Abbiamo bisogno di maggiori investimenti e di un aumento delle risorse in dotazione agli enti locali, anche mediante una migliore ripartizione del fondo nazionale trasporti. Dobbiamo garantire una maggiore attenzione ai pendolari, troppo spesso costretti a subire disservizi continui. Le tragedie degli ultimi anni in Puglia e Lombardia non ci hanno dimostrato forse che c’è bisogno di meno TAV e più cura delle tratte dimenticate?
Una mobilità pubblica efficiente e sostenibile significa meno traffico, meno smog, un’aria più salubre e benefici per la salute di ognuno di noi. Napoli, Roma e le altre città in difficoltà meritano un intervento statale simile a quello già proposto su Torino, con un piano per finanziare l’acquisto di nuovi mezzi. Se sarò eletto mi impegnerò personalmente per questo, così come lavorerò dal primo giorno di mandato parlamentare perché venga depositato, discusso ed approvato un progetto di legge per un grande piano della mobilità e dei trasporti capace di coniugare lavoro, ambiente e democrazia.